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Un modo per ricordare un grande poeta

da “Su fondamenti invisibili”, 1971

La strada tortuosa che da Siena conduce all’Orcia,

traverso il mare mosso

di crete dilavate

 che mettono di marzo una peluria verde

 è una strada fuori del tempo, una strada aperta

e punta con le sue giravolte al cuore dell’enigma.

Reale o irreale, solare o notturna,

– assorti ne seguivano

 il lungo saliscendi

di padre in figlio i miei vecchi con un presagio di tormento.

Reale o irreale, solare o notturna

– interroga negli anni la mente –

e l’idea di vita le si screzia

d’un volto doppio imprevedibile

 – interroga il pianeta duro della landa,

 i poggi bruciati, le sparse rocche.

E il vento, non so se dal tempo o dallo spazio che frusta il sangue.

Pensieri tirati sulla corda d’un interrogazione senza fine

 non lasciano vivere, non hanno risposta.

Lo intende bene lei passata da quelle dune.

 

 

 

 

 

 

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