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Siracusa 2025- Edipo a Colono di Sofocle

Ph.INDA

Edipo a Colono è l’ultima opera di Sofocle, meditazione nostalgica sulla vita propria e su quella del personaggio Edipo. L’eroe vecchio e provato da anni di stenti giunge a Colono accompagnato dalla figlia Antigone per chiedere alla terra dell’Attica l’ultimo asilo e la sepoltura. Respinto dagli abitanti, viene accolto pietosamente dal re Teseo. Edipo resiste alle promesse e alle preghiere di Creonte e dei figli, Ismene, Eteocle e Polinice che lo richiamano a Tebe e resta a Colono dove trova una morte serena. Edipo non è pentito dei terribili mali che ha compiuto senza sapere di compierli, ma è misteriosamente assolto, per il suo lungo e intenso soffrire. Tuttavia resta un eroe solitario anche nella morte. Non si integra nella comunità, che lo riconosce soltanto come uomo  :”Non siamo soli: questo infelice è come noi “  afferma il Coro. L’Edipo a Colono riflette non in maniera esplicita, ma nell’organizzazione del dramma, la crisi delle strutture cittadine comunitarie che presto collasseranno. Nell’Atene di Pericle resta ancora vivo nell’Arte un progetto di armonica perfezione che guarda verso il futuro e Sofocle ne è uno dei più interessanti interpreti. Nella lettura del regista Robert Carsen Edipo incarna la sofferenza non più come punizione, ma come la via verso il sacro.  “ È  l’unico caso in tutta l’opera sofoclea in cui una sofferenza non rimane senza senso, sottolinea  Margherita Rubino  nella sua nota, …si trasforma…e il non luogo della sua tomba salva per sempre la città da pericoli e aggressioni. Il reietto è trasfigurato in santo”. La traduzione efficace del testo, realizzata da Francesco Morosi,  si armonizza  col teatro limpido e razionale di Carsen. Elegante e ricca di profonde risonanze umane risulta l’interpretazione di Francesco Sartori, che dà voce a tutti gli aspetti dichiarati e taciuti del complesso personaggio. Completano l’atmosfera intensa del dramma le musiche evocative di Cosmin Nicolae e il boschetto sacro e inaccessibile   delle Eumenidi, ideato da Radu Boruzescu.

 

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