Sangue corrotto di Felicia Buonomo ed. Interno Libri
- Editore
- Mar, 03, 2023
- Letteratura
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Tre sezioni Origine , Crepa, Voragine in climax ascendente compongono la silloge “Sangue corrotto” di Felicia Buonomo, edita da Interno Libri . Il nocciolo tematico dell’opera è la corruzione del sangue della sua famiglia , un’idea guasta di giustizia e d’amore a causa dell’ alcolismo del fratello e della morte della sorellina dopo una lunga malattia. Anatomizzando il suo canto/urlo dall’ αἴτιον, alla fenomenologia, alla καταστροφή , Felicia Buonomo teatralizza, come ha ben visto Franca Alaimo nella prefazione, il suo doloroso disagio familiare. Attraverso la cronologia dei sentimenti, la poetessa mostra come la catena del dolore abbia pervaso la sua vita per l’ impossibilità di chiudere il conto delle cose che non tornano/e mai si chiudono. Per questo“ Sangue corrotto” va letto come il racconto intimo di una donna protesa nella difficile e non del tutto risolta indagine della sua esperienza affettiva, del suo contrastato abbandono alle situazioni vissute. Nell’atto della scrittura l’autrice cerca di dare a questa sua esperienza un carattere di vicenda esemplare, di storia senza luogo e senza tempo, reso col ricordo dell’afgana Nadia Anjuman, uccisa dal marito per avere letto in pubblico una sua poesia d’amore, e di poetesse suicide come Antonia Pozzi e Silvia Plath. Felicia Buonomo a suo modo ama molto la vita e cerca di comprenderne il senso. Illuminante in proposito può essere una frase di Chandra Livia Candiani : Non voglio accettare, voglio accogliere e rispondere. Ma nella silloge la focalizzazione è incentrata più sul tentativo dell’accoglienza che della risposta, che appare ancora ambigua. L’amore per la vita può manifestarsi pienamente solo dopo la morte metaforica, dopo la realizzazione del sogno di Precipitare. Tagliare il vuoto/a braccia tese, quando potrà finalmente ricominciare a vivere. Nell’intima dolorosa dinamica della relazione affettiva con i genitori, ai quali è dedicato il libro, l’offerta d’amore che la poetessa fa loro s’infrange di fronte alla mancata rielaborazione dell’accaduto. La madre, a cui pure si sente legata da un’eredità fedele e concorde, si pensa come rea mai confessa, e il padre resta pervicacemente chiuso in un lutto precoce e negato. Ne deriva l’angosciante conclusione : Sono l’altra figlia di un padre orfano. Per questo Felicia Buonuomo rimane sulla soglia della sua vita eppure ricerca sempre il rapporto con l’altro : Amo ./ Rincorro,/il tuo amore ridicolo; Io e l’altro :/amore , da sempre, non corrisposto. “Sangue corrotto”, come dice Franca Alaimo, si colloca nell’ambito della “poesia confessionale” , originaria degli Stati Uniti negli anni ’50 e’60 con Anne Sexton e Silvia Plath e affermatasi in Italia dagli anni ’70 come espressione immediata ed emozionale del soggetto. Nell’opera di Felicia il valore confessionale della scrittura s’intreccia con l’impegno di parlare di un aspetto della società odierna a proposito della violenza fisica e psicologica sulle donne. L’intimo sentire dell’Autrice è reso nei testi con immagini forti legate al corpo e alle cose: occhio nero, segni viola, schiena, cuore, gola, bivio, binari, asfalto, destinazione, deragliamento, lenzuola. È una poesia asciutta, ricca di pathos sotteso, che tende alla prosa, come lei stessa dice : “Racconto in versi quello che vedo, oltre a quello che vivo e sento. E la disfunzione relazionale è più frequente di quanto si immagini”. Frequente la dichiarazione dell’intima drammatizzazione del disagio vissuto, nell’uso del verbo dire : nessuno si salva da solo, dite; R. dice che sto sbagliando; M. dice di non avermi mai tradita..; Lui dice che faccio la vittima./ La dottoressa dice che lo sono. Il linguaggio denotativo, i sintagmi piuttosto brevi, incisi dal punto fermo, quasi battute di personaggi teatrali fra cui anche l’Autrice, eludono, per quanto è possibile in poesia, l’empatia con il lettore, ammesso nella fabula per quanto del suo vissuto emerge alla coscienza di Felicia, con rare allusioni a quanto vi si nasconde.
Concerto Brandeburghese
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