Sostienici con le donazioni

Home » Letteratura » Qualcuno volò sul nido del cuculo

Qualcuno volò sul nido del cuculo

Gabriella Maggio

Ph. Teatro Biondo

Si inaugura con “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, diretto da Alessandro Gassman la stagione 2022-23 del Teatro Biondo di Palermo, in scena dal 21-10 al 30-10-2022. Lo spettacolo  è allestito in coproduzione tra il Teatro Biondo e la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e riprende l’adattamento per Broadway, realizzato da Dale Wasserman  nel 1971, del  romanzo di Ken Kesey pubblicato nel  1962 , quando  negli Stati Uniti si stavano affermando grandi cambiamenti nel campo della psicologia e della psichiatria. Su questo adattamento si è fondata la sceneggiatura dell’indimenticabile film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson.  Oggi  la drammaturgia  di Dale Wasserman nella traduzione Giovanni Lombardo Radice ritorna rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne l’impeto visionario, l’avvicina a noi nel tempo e nello spazio. L’allestimento elegante e personalizzato di A. Gassman offre allo spettatore emozioni e forte impegno sociale. Eccezionale il cast guidato da Daniele Russo, formato da  Viviana Lombardo, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Emanuele Maria Basso, Alfredo Angelici, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi, Gaia Benassi, Sergio Del Prete, Antimo Casertano. Coerenti  le  scene Gianluca Amodio, i  costumi  di Chiara Aversano, il disegno luci Marco Palmieri, le musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi e le  videografie  di Marco Schiavoni. Qualcuno volò sul nido del cuculo resta un impietoso atto d’accusa contro il trattamento inumano riservato ai pazienti “pazzi” verso i quali vigeva un atteggiamento punitivo e discriminatorio. Sulla scena la loro malattia è sostanzialmente il timore del  mondo esterno e  per questo, preferiscono rimanere sotto giogo di una suora aguzzina. Alessandro Gassmann intende ribadire la denuncia dei soprusi del potere nei confronti della diversità, ambientando la scena  in una clinica psichiatrica italiana  nel 1982, quando la legge Basaglia che chiudeva i manicomi era già vigente da quattro anni e l’Italia conquistava il  campionato del mondo di calcio. Randle McMurphy del romanzo, uno sfacciato delinquente che si finge matto per evitare la prigione ,diventa il detenuto napoletano Dario Danise, che con la sua esuberanza  getta lo scompiglio nella disciplina dell’ospedale e stabilisce un rapporto di affettuosa complicità con gli altri degenti, avviandoli alla consapevolezza dei loro diritti calpestati. Ampio e convinto il successo, il pubblico ha applaudito a lungo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *