Mostra Arte donna
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- Gen, 10, 2015
- Arte
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Presso il Reale Albergo delle Povere è stata allestita dal 25 febbraio al 25 aprile 2012 la prima mostra che la città dedica alle donne “pittore” nate o vissute in Sicilia, realizzata nell’ambito del Circuito del Mito dalla Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo e dall’Associazione VOLO. I 170 quadri, opera di 33 artiste, provenienti da collezioni private e pubbliche, sono stati riuniti da Anna Maria Ruta non soltanto per mostrare al grande pubblico gli esiti notevoli della creatività femminile, ma anche per storicizzare questi documenti inserendoli nella traccia di una storia quanto più precisa possibile della pittura femminile dal 1850 al 1950, collegata naturalmente all’ambito nazionale ed internazionale. La mostra, inoltre, non vuole essere soltanto dimostrazione del talento delle pittrici, ma assurge a vero e proprio segmento della storia generale delle donne siciliane, originarie o trasferitesi nell’isola, del loro progressivo emanciparsi dalle cure domestiche, fino all’autonomia di scelte ed atteggiamenti. La rassegna inizia con le artiste che operano a metà dell’’Ottocento, la cui formazione si svolge in casa, sotto la guida di maestri, talora di talento, che secondo il loro gusto le guidano all’uso dei pastelli, degli acquarelli, degli oli. La pittura, nella quale pure eccellono queste donne è considerata una delle componenti dell’ educazione delle ragazze di “buona famiglia” ( cioè alto borghese o aristocratica) come la musica ed il ricamo, afferma la curatrice della mostra A. Maria Ruta, nel saggio introduttivo al catalogo. I soggetti sono infatti gli animali di casa, i bambini, i parenti e gli amici ritratti in ambienti chiusi e in atteggiamento triste e pensoso. Dacia Maraini infatti dice nella prefazione del catalogo della mostra : “ I quadri raccontano storie, racchiudono il mistero di una storia appena accennata”. Queste donne manifestano negli atteggiamenti dei soggetti, su cui si esercita la loro creatività, lo stretto orizzonte della loro vita. E’ una creatività espressa soltanto ai margini del loro status di mogli, madri, figlie, sorelle. Da questo panorama si distaccano la giapponese O’Tama Kiyhoara e Adelaide Atramblè Sommariva. La prima era moglie dello scultore Vincenzo Ragusa e da questo coinvolta nel suo progetto di scuola tecnica, purtroppo fallito, come direttrice della sezione femminile e docente di ceramica. La seconda invece si ispira al vedutismo ottocentesco dipingendo i paesaggi che scorge dai luoghi in cui abita. Il dipinto di Lina Pasqualino “ Ragazze alla finestra “ è l’emblema di quello che accade durante il ‘900, cioè il lanciarsi delle donne pittrici al di là dell’ambiente domestico finalmente nelle scuole d’arte e nelle mostre. Infatti nel quadro la scena di vita familiare, dominata da una figura maschile, con fluente barba bianca e libro in mano, è sullo sfondo lontano, è la dimostrazione di in un ormai superato primato culturale maschile. Le donne, infatti, sono in primo piano e guardano con l’attenzione di chi vuole capire bene la vita del vasto mondo che si trova fuori dalla finestra . Ma non si deve credere, però, che improvvisamente si esca dal passato; a riprova di una certa lentezza con cui viene recepita l’attività creativa femminile si deve ricordare il fatto che talvolta le pittrici usano un nome maschile per firmare i quadri. E’ proprio il caso di Lia Pasqualino Noto che per un periodo firma i quadri come Pasqualino Noto. E’ l’avanguardia futurista ad imprimere “velocità” alla creatività della donna, come dice F.T. Marinetti: “ Non più discepola, ma uguale”. L’attività artistica femminile, che progressivamente si sviluppa grazie anche alle iniziative del “sindacato Fascista Belle Arti, si dimostra presto “ non provinciale”, ma purtroppo “periferica”, considerata la posizione geografica della Sicilia, ma ciò non ostante orientata attentamente e con tenacia verso la cultura nazionale e internazionale. In questo contesto assumono particolare rilievo Elisa Maria Boglino, Lia Pasqualino Noto e Topazia Alliata.
( Gabriella Maggio)
Concerto Brandeburghese
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