Azzurro esiguo di Marco Onofrio – Ed. Passigli Poesia
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- Apr, 14, 2023
- Letteratura
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Ho letto più volte “Azzurro esiguo” di Marco Onofrio, edito da Passigli nel 2021. È una poesia difficile, che richiede tempo e dedizione per coglierne l’incanto. Lo ha ben visto Dante Maffia nella sua bella prefazione :“ La poesia di Marco Onofrio non è stata mai di facile lettura”. Le cose belle sono sempre difficili, secondo Platone. L’intensità dei sentimenti e delle emozioni, s’intreccia a vaste letture e dà alla ricerca poetica di Marco Onofrio il carattere della complessità, il senso di un’esperienza che investe la mente e il corpo in un percorso circolare che abbraccia anche la natura : stelle, nuvole, mare, santuari e luoghi di protezione del poeta, emblemi del suo stato d’animo. Le ricorrenti immagini marine mi hanno fatto ricordare alcuni versi di Mallarmè :”Noi navighiamo, o miei diversi /amici, io di già sulla poppa/ voi sulla prora fastosa che fende / il flutto di lampi e d’inverni…”(Brindisi, da Poesie ,trad. L. Frezza, Feltrinelli) che ben rispecchiano il modo tutto personale di Onofrio di assimilare la tradizione poetica da Dante a Luzi , i suoi diversi amici. Anche la poesia di Azzurro esiguo è un’avventura rischiosa tra lampi e inverni verso il mistero e il suo silenzio, affrontati con la determinazione di chi compie una “oltranza” per estrarre le parole dalle cose, la loro verità segreta oltre il visibile per giungere a afferrare l’ombra del sogno rivelatore prima che si dilegui, per serbarne dantescamente almeno il sentimento. Verso l’origine della verità…dove tutto è libero e infinito…tornare alle emozioni primordiali…percepire il ritmo della terra, il mistero verde blu del mare sono le parole con cui Marco Onofrio esprime il suo streben e la sua sensucht. Due termini forti eppure adeguati ad esprimere la sua concezione della vita e della poesia come sforzo incessante, tentativo continuo di superare il limite materiale e spirituale, unito ad un senso acuto dell’irraggiungibile meta: camminiamo sul bordo/ di un davanzale piccolo e scosceso/ da cui scivola tutto/ prima o poi( La verità più vera). Il poeta può intuire non decifrare i segni di scritture/ incomprensibili/ lasciate non sai quando/ né da chi. Ineludibile è lo scacco: Ma io passo, attraverso le nuvole/ col mio procedere unico e diverso/sghembo, inesorabile, deluso: non credo più alle favole…ho finito di essere un’allodola, quella che secondo Baudelaire plana sulla vita e comprende senza sforzo il linguaggio dei fiori e delle cose mute. Lo scacco non intacca l’amore per la vita, che ne esce rafforzato dalla consapevolezza che è possibile la felicità , se si accetta il limite stesso della vita, apprezzandone le cose minime essenziali, perché troppo spesso siamo già felici/ e non lo sappiamo. Non s’arresta però la ricerca dell’oltre, il desiderio di oltrepassare il limite per comprendere/ la creazione infinita/ del mondo e la bellezza inconcepibile dell’attimo/ presente,/ora che è già passato./….disfarne il nodo…Trascendere il visibile apparente. Questo è il compito dell’uomo –poeta espresso nella poesia che apre la raccolta, Il compito. In questo dramma interiore pieno di tensioni emerge lo scopo della poesia : La poesia ci consola…con l’invisibile pensiero/ del mondo senza fine/ dentro il cuore. / È la dolcezza amara/ della profondità: / fa più lieve, luminosa e cara/la vita che dobbiamo sostenere ( Il balsamo sublime). E la vita con i suoi errori si riscatta nell’amore per il padre, per la figlia, per la donna amata. L’ultima poesia del libro Azzurro esiguo, dà il titolo all’opera e riannoda le fila del viaggio interiore che Marco Onofrio ha affrontato ed espresso nei suoi versi, trattando i grandi temi della vita e della morte : come riuscire a dire l’azzurro esiguo/ dentro l’universo tutto nero ?…la nostra casa è lo sguardo/il canto, l’amore, il senso/ la disperata, ultima parola. L’azzurro, il colore del cielo e del mare, anche se debole, esprime la tensione inesauribile verso la libertà e l’infinito non ostante la fatiscente basilica del mondo.
Concerto Brandeburghese
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