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ACQUA di Pietro Manzella

Dopo avere trattato  del  fuoco, della terra e  dell’aria ( le  tre sezioni della raccolta  Semi  ed  G. Laterza, 2015), Pietro Manzella rivolge la sua attenzione   all’acqua , simbolo di vita e di rinnovamento, nella raccolta “Acqua” , pubblicata nel 2020 da Spazio Cultura edizioni. Con “Acqua”  Pietro Manzella compie la sua  riflessione sui quattro elementi primordiali   e affina la consapevolezza  di ciò che è essenziale e nobile  nella vita. Riunendo le poesie scritte dagli esordi nel 1964 al 2019 il poeta  mette in risalto il valore  del suo orizzonte emozionale   ed espressivo  che si svela sull’asse del tempo, come nota  Nicola Romano  nella quarta di copertina : E, come a voler ripercorrere una personale storia emozionale, Pietro Manzella  sembra qui creare un’occasione di ulteriore confronto con un arco temporale pieno di alterne vicende che, come acqua, sono ormai fluite via”.  L’epigrafe eraclitea “nulla perdura se non il mutamento” , rimanda alla vita, all’esperienza del suo mutare, al mescolarsi degli opposti, valori e non valori individuati nelle  poesie, che esprimono  il senso più proprio del pensiero  del filosofo di Efeso e  che Manzella vuol fare suo. La sua poesia si assume il compito di “svegliare gli uomini” , invitandoli a cogliere il senso profondo delle cose. Risalta chiaro il suo  paradigma di valori . Il  mutamento continuo e disordinato che il poeta  avverte intorno a sé  potrebbe  trovare  un argine soltanto nell’amore nelle sue varie forme,se diventasse  forza trainante della vita: Perché tutte le Nazioni / non distribuiscono / canne da pesca/ ai loro uomini/ anziché fucili? Soltanto  la capacità  di provare emozioni e  sentimenti  può salvare  l’uomo, dissetarne l’arsura  di valori e di senso  e nel contesto  l’acqua   appare  elemento salvifico: campi di girasoli/inondati/ da grandine di polvere…/si dissolveranno in rivoli risorti/tornati a scorrere/ limpidi e gioiosi (Acqua). Su questo tema di fondo si costruisce la trama della raccolta fatta di risentita coscienza, ferma volontà d’indagine e di denuncia, ricerca di Dio. L’ispirazione viene al poeta  sempre dalla quotidianità  rappresentata nei suoi  frammenti, che si rivelano correlativi oggettivi, nodi d’emozioni. Leggendo le poesie di Acqua si percepisce il riflesso di un’attenzione fervida alla realtà , mediata  dallo  specchio  del linguaggio. L’ ispirazione   di Pietro Manzella  non ha nulla del “ coup de foudre” e la sua originalità  sta nella convinzione che la dignità della poesia consiste  nell’essere in rapporto diretto con la vita.  Referenziale, coerente alla quotidianità è la lingua poetica di Pietro Manzella che non cede  all’invenzione linguistica o alla trovata rara, ma resta ancorata alla lingua di tutti e alla  diretta comprensibilità. Pietro Manzella  è tra i poeti contemporanei uno dei pochi che riesce nei suoi versi a esprimere  qualche barlume di felicità: gioire di tanta bellezza/ insieme a colei/ da cui tutto nasce( Bellezza); Apro le palpebre/e vedo/il tuo rossetto/sorridente/e mi avvio al mondo ( Acqua);Ho percepito/ l’ebbrezza/ della tua mano/ che carezzava la mia (Soffioni). Acqua , dedicata  alla nipote Elisa, è una ideale prosecuzione di “ Semi”,  immediatamente precedente, dedicata ai figli, Laura e Giuseppe. In “Acqua” quei  “semi per la rinascita della vita” della poesia conclusiva, sbocciano   per la  nipote, per il  suo sorriso gioioso che sazia di serenità, mentre comincia a gustare la vita e i suoi sapori per mezzo dei frutti della terra che lui, il nonno poeta  religiosamente coltiva. La dialettica intima dei temi affrontati, personali, sociali, religiosi costituisce una mappa tematica su cui sono segnate tre direzioni fondamentali: io lirico, società /natura, donna /musa. Su queste si esercita  l’umana richiesta di senso di Pietro Manzella e si manifesta la sua originalità, la sua cifra stilistica. I versi  liberi misurati  sulla ripetizione di sintagmi e la comparazione col “come” s’accordano con l’emozione del poeta e si fondono in un ritmo armonioso e in un timbro pacato. Gabriella Maggio

 

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